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"...eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerá nuovamente al bene,che ritorneranno l'ordine, la pace, la serenitá"Annalies Marie Frank
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Israele, Ottobre 1996 - Francia: paese islamico di Europa

La visita di Jacques Chirac in Israele è stata un fiasco e ha svelato, a chi ancora non lo sapesse, la profonda inimicizia che i francesi provano per Israele.

E' la Francia un paese antisemita? Senza dubbio.

E' la Francia un paese filoarabo? Sicuramente.

E la prova incofutabile l'ha data Chirac, il presidente più filoislamico d'Europa (l'Italia è sempre al secondo posto) nel suo viaggio attraverso il Medio Oriente.

E' andato di Siria e il suo idillio con Assad è stato trasmesso in tutto il mondo: "Israele dovrà consegnare il Golan alla Siria". E' andato da Arafat e il suo amore per il noto terrorista palestinese si è rilevato in tutta la sua grandezza. Con Arafat il presidente francese ha perso addirittura la testa: "Dovrà esserci uno Stato di Palestina con la sua capitale naturale, Gerusalemme" dimenticandosi nel suo slancio di passione, che Gerusalemme sarebbe già la capitale del paese che aveva visitato il giorno prima, Israele. Si è incontrato con Hussein di Giordania e con Mubarak facendo a tutti grandi dichiarazioni d'amore e dicendo a tutti che Israele deve assolutamente fare tutte le concessioni previste dal trattato di pace.

E' venuto anche in Israele Jacques Chirac ma se non veniva era meglio per tutti perché la sua visita è stata improntata da una così grande tensione che i sorrisi di circostanza di Bibi Netaniahu e di Ezer Weizman non sono riusciti ad attutire.

Ha incominciato la sua visita in Israele nel peggiore dei modi dichiarando a Haifa, davanti a centinaia di studenti stupefatti, che Israele, lo vaglia o no, dovrà dare il Golan alla Siria. Si è poi recato a Gerusalemme e nella nostra capitale si è permesso di avere una crisi isterica con i nostri poliziotti che dovevano proteggerlo e cercavano di farlo nel migliore dei modi date le circostanze. Quali circostanze? A Damasco, ad Amman, a Ramalla, al Cairo Chirac si è limitato alla visita ufficiale nei vari palazzi presidenziali o, nel caso di Arafat, a casa sua con la sua bambina e mogliettina. A Gerusalemme invece ha deciso di andarsene a passeggio e di andare a spasso nientepopodimeno che nella Città Vecchia, quartieri arabo e cristiano naturalmente.

Chi è stato nella Città Vecchia sa che è spesso pericoloso passeggiarvi e se uno si chiama Chirac ed è così alto deve essere superprotetto da eventuali pazzi pericolosi. La nostra polizia ha dovuto quindi assumersi questo incarico di infinita responsabilità. I nostri bravi poliziotti e poliziotte erano spintonati da tutte le parti dalla gente che voleva vedere Chirarc al quale loro facevano scudo. E lui il grande francese, invece di essere grato e di scusarsi per tutta la confusione creata inutilmente, si è messo ad urlare (e tutto il mondo lo ha visto e ha biasimato la nostra maldestra e maleducata polizia) che dovevano smetterla, che dovevano lasciare che la gente li spintonasse e che quello che loro, i polizziotti, facevano impedendo a tutti di avvicinarlo era una "provocazione". Quale provocazione Presidente? Come si permette Presidente?

Lei è venuto da noi per provocare, a dare ordini, a urlare contro dei lavoratori.

Non è stata la sua una provocazione: venire nel nostro paese a creare ulteriori problemi, a dire che dobbiamo dare a gli arabi quello che chiedono, a urlare contro la nostra gente che faceva il suo lavoro e il suo dovere per proteggere lei, presidente Chirac? Quello che lei ha fatto in Israele, Presidente Chirac, è stato scandaloso ma sono certa che non se ne vergogna perché lei non ha nessuna considerazione questo paese. Non è mica un paese arabo.

No, non è un paese arabo Israele, è una democrazia e come tale deve essere rispettata. Chirac si è comportato come tutti quei cattocomunisti che per fare le marce della pace non vanno a Damasco o ad Amman o a Ramalla ma vengono a Gerusalemme, provocano disordini, urlano contro Israele (Dacia Valent insegna) e poi tornano nei rispettivi paesi a dire che la polizia israeliana è tanto cattiva. Ma perché non ve ne state a casa vostra? Perché non andate a provocare disordini da altre parti?

In Francia vivono milioni di arabi e, dicono i francesi, dove ci sono arabi ci sono problemi: droga, prostituzione, delinquenza, stupri, sporcizia a volontà. Eppure sono amati e le dittature arabe sono grandi partner della Francia.

In Francia vivono circa 800.000 ebrei che sono professionisti, intellettuali, commercianti. Fanno parte quindi della borghesia, danno lavoro, danno intelligenza e sono parte integrante, da secoli, della società francese. Eppure sono odiati e la democrazia israeliana è regolarmente boicottata e condannata.

Il millenario mistero dell'antisemitismo. Gli ebrei francesi sono rimasti molto imbarazzati dalla sceneggiatura del loro presidente a Gerusalemme.

Eravamo tutti molto imbarazzati meno il protagonista, tronfio in tutta la sua altezza e meno i nostri nemici che gongolavano per la figuraccia fatta fare a Israele agli occhi di tutto il mondo.

A Ramalla i bambini palestinesi, addestrati bene a scuole chiuse per la festa franco-palestinese, erano tutti per strada con le loro brave bandierine in mani a gridare "Viva il nostro grande amico Jacques Chirac".

A nessuno è venuto in mente di mandare per strada i bambini israeliani, il loro posto è a scuola, Chirac o no. Noi non dobbiamo buttare fumo negli occhi la nostra democrazia e la nostra cultura rifiutano l'uso, caro alle dittature arabe, dei bambini per scopi diplomatici e commerciali e spesso anche peggio.

I bambini sono sacri a Israele e nessuno li metterebbe in fila, come tante scimmiette, a urlare il loro amore pilotato verso uno sconosciuto.

Israele però ha dato a Chirac la mano e lui ci ha sputato sopra.

Si vergogni, Presidente.

 

Associazione di Amicizia Marche Israele - Pagina attiva dal 1995 - E mail: aami@eclettico.org
Ultimo aggiornamento: 16/01/10