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"...eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerá nuovamente al bene,che ritorneranno l'ordine, la pace, la serenitá"Annalies Marie Frank
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IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI TREIA (MC)

Il Campo di Concentramento di Treia era ubicato a Villa Spada, vecchia villa realizzata in una sporgenza naturale del declivio collinare tra il capoluogo e la località di Passo di Treia. Il Campo era esclusivamente femminile e funzionò dal 1940 al dicembre 1942, cioè fino a quando per contrasti con i proprietari della villa, non venne trasferito a Petriolo.

 

 

 

IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI PETRIOLO (MC)

La Direzione generale di Pubblica Sicurezza, con circolare datata prima del 10 Giugno 1940, predisponeva l'immediato arresto di tutti gli Ebrei non italiani con qualche eccezione forse a favore di Ebrei cittadini di Stati amici. Difatti furono arrestati o fermati, dal Giugno 1940, senza discriminazioni, Ebrei tedeschi, austriaci, cecoslovacchi, apolidi od altro, anche se in possesso di permessi di soggiorno ed avviati già in Giugno e Luglio in vari campi di concentramento e internamento. L'ondata di questi arresti non risparmiò neanche le donne.

Anche in provincia di Macerata le donne venivano trasferite nella villa del Marchese Savini a Petriolo, che diveniva così "CAMPO Dl CONCENTRAMENTO INTERNATI VILLA LA CASTELLETTA DI PETRIOLO". Il Campo aveva disponibili 42 letti, era presieduto da una Direttrice con stipendio mensile iniziale lordo di Lire 800, coadiuvata da un sanitario e da per- sonale inserviente.

Le internate, che ricevevano una diaria di Lire 8 giornaliere, potevano spostarsi liberamente nel territorio comunale, mentre per recarsi altrove dovevano fare richiesta di autorizzazione alla Prefettura o al Ministero degli Interni, tramite la Direzione del Campo. Alcune internate erano benestanti, come la signorina B.D. che non riusciva a riscuotere un vaglia di Lire 2.500, confiscato nel 1942 dal Ministero delle Finanze nel conto "beni nemici". Alla stessa B.D. veniva revisionata la corrispondenza diretta ad una casella postale di Lisbona dalla Direzione Polizia Politica di Roma.

Dopo 1'8 Settembre 1943 giungevano a Petriolo internate dal Campo Prigionieri di Guerra n. 53 di Sforzacosta, mentre altre provenivano da località vicine.

Il Campo di internamento di Petriolo veniva chiuso alla fine di Ottobre 1943, ma le internate, ospitate presso famiglie, continuavano a ricevere una diaria di £. 9 giornaliere e £. 50 mensili per alloggio. Con circolare 3802 del 23.10.1944 il Ministero dell'Interno disponeva l'assistenza per ulteriori 15 giorni e precisava: "Desidero che gli ex internati, durante i primi giorni della liberazione, siano trattati come ospiti del Governo Italiano, essendo questo un atto di riconoscenza verso i Paesi Alleati per la guerra che essi combatterono per la liberazione d'Italia".

 

 

 

L'INTERNAMENTO LIBERO IN PROVINCIA DI MACERATA: LORO PICENO, MOGLIANO, CALDAROLA, FIASTRA E CAMERINO

di Roberto CRUCIANI

Quando il Campo di Concentramento in atto veniva a risultare eccessivamente affollato ed esistevano nel contempo richieste di trasferimento da parte di internati o del responsabile del Campo, la Prefettura di competenza, su segnalazione della Direzione del Campo stesso, disponeva il trasferimento di internati. Questo veniva concesso a persone che avevano mantenuto buona condotta o per malattia ed anche ricongiungimento a parenti o familiari.

Interessante è poi la lettera del DELASEM (Delegazione Assistenza Emigranti) che richiede l'elenco degli ebrei internati nel campo di Mogliano.

Esiste una elencazione dei comuni interessati all'internamento libero che si rilevava dal Telegramma della Questura di Macerata in data 1 Maggio 1942, e e sono i comuni di Apiro, Appignano, Belforte del Chienti, Caidarola, Camerino, Castelraimondol Esanatoglia, Fiastra, Fiuminata, San Ginesio, S Angelo in Pontano, Severino Marche, Sarnano, Serravalle del Chienti, Tolentino e Urbisaglia.

 

IL CAMPO PRIGIONIERO DI GUERRA DI FERMO (AP)

Il Campo Prigionieri di Guerra di Fermo, recante il numero progressivo 70, era ubicato vicino al fiume Tenna. Nella collina limitrofa trovasi nel comune di Monte Urano. Sono pochi i documenti di questo campo attualmente disponibili. Esiste un "Ruolino Tascabile" del Reparto Vigilanza in cui venivano annotati progressivamente i militari che sorvegliavano i prigionieri (Archivio Distretto Militare di Ascoli Piceno). Sono note alcune lettere in arrivo al Campo; la più interessante è quella spedita il 25 gennaio 1943 da Suzzara (Mantova) a Fermo.

La località di Suzzara è tristemente nota in questa sede di un durchangas-lager (Campo di raccolta e di passaggio) che i nazisti avevano allestito in un vecchio campo sportivo per prigionieri in transito verso i lager tedeschi.

Si può quindi dedurre che dal Campo di Fermo, molti prigionieri furono avviati verso i lager nazisti, con passaggio obbligato su Suzarra.

 

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Ultimo aggiornamento: 16/01/10