logoret2.gif (10079 byte)Testimonianza di un agente di PS sul campowpe51729.gif (5171 byte)
"...eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerá nuovamente al bene,che ritorneranno l'ordine, la pace, la serenitá"Annalies Marie Frank
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IL CAMPO DI URBISAGLIA NELLA TESTIMONIANZA DELL'AGENTE Dl P.S. Dl STEFANO

Io sottoscritto Antonio Dl STEFANO, ex Agente di P.S. ed attualmente Pensionato Statale delle FS., essendo stato in servizio nel Campo di Internamento per ebrei nella Frazione Abbadia di Fiastra nel Comune di Urbisaglia, posso testimoniare che in detto Campo furono internati circa un centinaio di ebrei di alcune nazionalità, in maggioranza italiani.

Grosso modo posso ricordare solo alcuni cognomi: Cantoni, Contini, Treves, Pincherle, Bonfiglioli, Del Vecchio, Luzzatto, Macchioro, Coen, Levi, Cabib, Hanau, Spizzichino, Sermoneta, Tamaronski, Pollack, Malcke, Rosembergker, Bieder ecc. ecc.

Il Campo di Abbadia di Fiastra situato nella proprietà della Villa dei Principi Bandini.

Prestavano servizio di sorveglianza i Carabinieri della Stazione di Urbisaglia, dislocati attorno al recinto esterno.

Interno al Campo fu istituito un Ufficio di P.S. con a Capo un Commissario di P.S. e due Agenti della Questura di Macerata con mansioni di coordinare ebrei per procedere poi alla loro sistemazione ai posti assegnati ad internato.

Dico sinceramente e francamente che, nel Campo regnava ordine e rispetto reciproco tra quella gente consapevoli tutti di essere stati strappati dalle loro famiglie senza alcuna speranza di poter riabbracciare mai più i loro cari.

Durante i mei due anni di servizio al Campo Giugno 1940 - Luglio 1942 - è stato facile fare conoscenza con una buona parte di quella povera gente. Devo dire che si trattava di persone per lo più molto istruite; c'erano, tra costoro, Dottori, Avvocati, Ingegneri, Professori, Scrittori, Insegnanti, Giornalisti, Commercianti e, infine, Dirigenti di molte Aziende.

Di foto scattate nel Campo con qualche internato ne avevo alcune, ma quando fui trasferito in Sicilia persi tutto in un bombardamento aereo che causò la distruzione della camera dove si alloggiava.

Prima di concludere, mi si consenta di citare uno dei casi che mi è rimasto molto a cuore. L'intemato Del Vecchio, di professione avvocato, affetto da un male incurabile, ottenne la liberazione e potè tornare a casa. Appena dopo qualche mese libero, fu preso dai tedeschi e portato alle Fosse Ardeatine dove venne fucilato assieme ai 350 Martiri, presi in ostaggio in seguito ad un attentato ad un camion carioco di soldati tedeschi: ne morirono 35 e la rappresaglia fu micidiale.

Finita la guerra, con un gruppo di amici, andammo a visitare il Mausoleo delle Fosse Ardeatine. Su ogni tomba c'era la foto con dedica di ogni famiglia. Per me fu un attimo di smarrimento quando riconobbi la foto dell'Avvocato Del Vecchio che qualche anno prima aveva ottenuto la liberazione del Campo di Internamento di Urbisaglia.

 

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Ultimo aggiornamento: 16/01/10