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"...eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerá nuovamente al bene,che ritorneranno l'ordine, la pace, la serenitá"Annalies Marie Frank
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TEMPI BIBLICI

 

I Patriarchi(XVII sec. a.C. circa)

La storia ebraica comincia 4.000 anni fa' con il patriarca Abramo, suo figlio Isacco e suo nipote Giacobbe. Documenti scoperti in Mesopotamia, che risalgono alla prima metà del secondo millennio a.C., confermano determinati aspetti del loro modo di vita nomade, come descritto nel Libro della Genesi. La Bibbia racconta come Abramo fu chiamato a essere il fondatore di un nuovo popolo in una nuova terra e il portatore di una nuova fede in un Dio Unico. Quando una carestia si diffuse in tutto il paese, Giacobbe, i suoi dodici figli e le loro famiglie, si stabilirono nella terra di Goshen, a oriente del delta del Nilo in Egitto. Alla fine i loro discendenti furono ridotti in schiavitù e costretti al lavoro forzato.

Esodo e insediamento(circa XIII - XII sec. a.C.)

Dopo 400 anni di schiavitù, gli israeliti vennero condotti in libertà da Mosè che, secondo la narrazione biblica, fu prescelto da Dio per condurre il suo popolo fuori dall'Egitto, di ritorno alla Terra di Israele (Eretz Israel) che era stata promessa ai loro progenitori. Durante 40 anni di peregrinazioni nel deserto del Sinai, gli israeliti ricevettero la Legge di Mosè, che comprendeva i Dieci Comandamenti, e si amalgamarono in una nazione. L'esodo dall'Egitto lasciò un'impronta indelebile nella memoria nazionale del popolo ebraico e divenne un simbolo di libertà e indipendenza. Ogni anno gli ebrei celebrano Pesach (Pasqua), Shavuot (Festa della Donazione della Legge o Pentecoste) e Succot (Festa dei Tabernacoli), commemorando avvenimenti di quei tempi.

Durante i due secoli seguenti, gli israeliti conquistarono la maggior parte del paese e lasciarono la vita nomade per divenire agricoltori e artigiani; a questo seguì una fase di consolidamento economico e sociale. Periodi di pace relativa si alternavano a tempi di guerra durante i quali il popolo si radunava intorno a capi noti come "giudici", che venivano scelti per le loro abilità politiche e militari, come pure per la loro capacità di ispirare fiducia; restavano in carica soltanto il tempo necessario a soggiogare il nemico.

In seguito, la debolezza intrinseca di questa organizzazione tribale di fronte a una minaccia dei filistei (un popolo originario dell'Asia minore che aveva costruito piazzeforti sulla costa) generò il desiderio di un capo che unificasse le tribù e trasformasse la propria posizione in un'istituzione permanente, in cui l'autorità veniva trasmessa ereditariamente.

La Monarchia (circa 1020-930 a.C.)

Il primo re, Saul, costituì il ponte fra un'organizzazione tribale e l'istituzione di una piena monarchia sotto il suo successore, Davide. Il re Davide (circa 1004 - 965 a.C.) fece di Israele una delle maggiori potenze nella zona con spedizioni militari di successo, fra le quali la disfatta definitiva dei filistei, come pure creando una rete di alleanze con regni limitrofi. Di conseguenza, la sua autorità era riconosciuta dai confini dell'Egitto e dal Mar Rosso fino alle rive dell'Eufrate. All'interno, creò una nuova amministrazione, fece di Gerusalemme la capitale, unificò le dodici tribù di Israele in un regno unico e collocò Gerusalemme e la monarchia al centro della vita nazionale del paese. La tradizione biblica attribuisce a Davide molte qualità, fra cui una disposizione alla poesia e alla musica, come risulta dal Libro dei Salmi, che è attribuito a lui.

Il re Salomone (circa 965-930 a.C.), che ereditò l'impero fondato dal padre Davide, dedicò la maggior parte delle sue attività a rinforzare il regno. Con patti con i re vicini, corroborati da matrimoni a scopi politici, assicurò la tranquillità all'interno del regno e ne fece una delle grandi potenze dell'epoca. Salomone estese il commercio estero e promosse il progresso economico nel paese sviluppando grandi imprese come l'estrazione del rame e la fusione dei metalli. Fortificò città di importanza strategica ed economica e ne fondò di nuove. A coronare le attività edilizie di Salomone vi furono il palazzo reale e il Tempio a Gerusalemme, che divenne il centro della vita nazionale e religiosa del popolo. La Bibbia attribuisce a Salomone il Libro dei Proverbi e il Cantico dei Cantici.

La Monarchia divisa(930-586 a.C.)

Il governo di Salomone fu avversato verso la fine dallo scontento di una parte della popolazione, che doveva pagare pesantemente per i suoi piani ambiziosi. Contemporaneamente, il trattamento preferenziale accordato alla sua tribù suscitò malcontento nelle altre, e l'antagonismo fra la monarchia e i separatisti tribali aumentò considerevolmente. Con la morte di Salomone, un'insurrezione aperta condusse alla separazione delle tribù del Nord e alla divisione del paese in un regno settentrionale, Israele, e un regno meridionale, Giuda.

Il regno di Israele, comprendente il territorio di dieci delle tribù di Israele, con capitale Samaria, durò più di 200 anni sotto 19 re, mentre il regno di Giuda, nel territorio di Giuda e Beniamino nel Sud, fu governato da Gerusalemme per 400 anni da un uguale numero di re della stirpe di Davide. L'espansione degli imperi Assiro e Babilonese portò sotto il loro controllo Israele prima e Giuda poi. Il regno di Israele fu schiacciato dagli Assiri (722 a.C.), il suo popolo fu deportato in esilio e cadde nell'oblio. Più di un secolo più tardi, la Babilonia soggiogò il regno di Giuda, rase al suolo il Tempio (586 a.C.) e cacciò in esilio la maggior parte degli abitanti.

Il primo esilio (586-538 a.C.)

La conquista babilonese condusse al termine della Prima Confederazione Ebraica (periodo del Primo Tempio), ma non recise il legame del popolo ebraico con la Terra. Presso i fiumi di Babilonia, si impegnavano solennemente a ricordare sempre la loro patria: "Se ti dimentico, Gerusalemme, possa la mia destra dimenticare la sua abilità, possa la mia lingua attaccarsi al palato se non ti ricordo, se non pongo Gerusalemme al di sopra di ogni mia più grande gioia" (Salmi 137:5-6)

L'esilio babilonese, che seguì la distruzione del Primo Tempio (586 a.C.), segna l'inizio della Diaspora ebraica. Là cominciò a svilupparsi l'ebraismo come sistema unico di idee e modo di vita fuori della Terra di Israele, e questo in ultima analisi assicurò la sopravvivenza nazionale

e l'identità spirituale del popolo, che impregnò di vitalità sufficiente a salvaguardare il futuro del popolo in qualità di nazione.

Allegati:

I Profeti

I Profeti, pensatori religiosi considerati dotati del dono divino della rivelazione predicarono nel periodo della monarchia fino ad un secolo dopo la distruzione di Gerusalemme (586 a.C.). In qualità sia di consiglieri dei re in materie relative alla religione, alla morale e alla politica, sia di loro critici, sotto la supremazia della relazione fra il popolo e Dio, i profeti erano guidati dalla ferma convinzione della necessità di giustizia e scrissero energici commentari sulla moralità della vita nazionale ebraica. Le loro esperienze rivelatrici furono registrate in libri di prosa e poesia di alta ispirazione, molti dei quali furono inclusi nella Bibbia.

Il richiamo universale e duraturo dei profeti deriva dal loro appello a una considerazione fondamentale dei valori umani. Parole come quelle di Isaia, "Impara a fare il bene, dedicati alla giustizia, aiuta chi ha subito un torto, sostieni i diritti degli orfani, difendi la causa della vedova" (Isaia 1:17) continuano a ispirare la ricerca della giustizia sociale da parte dell'umanità.

La Menorah attraverso i secoli

La Menorah (candelabro a sette bracci) d'oro era importante oggetto rituale nel Tempio di Salomone nell'antica Gerusalemme. Da allora, è stata il simbolo del patrimonio spirituale ebraico in luoghi innumerevoli e in grande varietà di forme.

Centro d'Informazione d'Israele - Gerusalemme 1992
 

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Ultimo aggiornamento: 16/01/10