Anche una lettura di testi a fine divulgativo consente oggi di poter avere una idea complessiva della realtà, basandosi su conoscenze o ipotesi scientifiche come mai in passato. Naturalmente possiamo solo aspirare ad una descrizione comprensibile per il nostro cervello, consapevoli che l’unica descrizione completa della realtà non può che essere la realtà stessa.

La percezione che tutta la realtà sia infinita e che solo in ragione della distanza da noi si realizza tutto quanto le leggi della fisica consente di realizzarsi, ampliata all’esistenza di universi possibili con altre leggi fisiche ad ampliare la visione. In una schiuma di universi in continua evoluzione.

L’idea di una dinamica è naturalmente legata alla difficoltà che abbiamo a mettere il tempo al suo posto fuso con lo spazio in un’unica entità con una percezione dello scorrere del tempo legata solo alla differenza tra passato, registrato nella memoria, presente, vivida percezione in essere e futuro altrettanto determinato del passato ma invisibile ai nostri sensi. Il passato è li tanto quanto il futuro in un punto del sistema.

In questa schiuma di universi uno di questi ha casualmente delle leggi della fisica e dei valori dei parametri previsti dalle leggi in grado di permetterci di esserci (principio antropico) e quindi atomi, molecole, centrali di fusione nucleari nelle stelle, pianeti. In questo contesto l’energia liberata da una stessa crea dei sistemi dissipativi nei quali il flusso di energia consente una aumento della complessità (a dispetto della maggiore probabilità dei sistemi caotici a bassa complessità).

In questo contesto può attivarsi un sistema di selezione naturale in grado di portare alla comparsa dell’uomo, naturalmente mille variabili possono bloccare il percorso, far prendere vicoli ciechi, riazzerare tutto (e per questo gioca un ruolo importate il punto della galassia dove si trova il sole, le dimensioni della stella sole, il punto dell’orbita dove si torva il pianeta, la presenza di un satellite intorno al pianeta e magari un giove al punto giusto. Tante sono le variabili in gioco come, ad esempio, il momento nella storia dell’universo nel quale la civiltà si genera, poiché tra miliardi di anni non ci sarebbe all’orizzonte che la nostra galassia con un ostacolo enorme ad sviluppare una cosmologia come a noi è permesso.

Il fatto che il futuro sia unico e che un algoritmo possa prevedere una scelta non toglie nulla alla libertà del soggetto: infatti per estrinsecare le altre possibili scelte ci sono altri infiniti universi e la prevedibilità è solo misura della caratterizzazione del soggetto che avendo una propria identità e unicità è strutturato a suo modo.

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