Massimo Lensi

23-Sett-00

Verso il Congresso del PR

dal Forum riservato ai registrati di www.radicali.it

Il mio scopo e' quello di dimostrare, attraverso numerosi interventi (non solo in questo Forum), una semplice quanto non detta, verita': il 'partito' sta attraversando una precisa mutazione genetica.
La riassumo per brevita', anche se la brevita' non aiuta, data la complessita' del fenomeno: il partito radicale da annuale, pragmatico e tematico sta cambiando pelle e sta assumendo la forma di un partito di natura ideologica (il liberismo in economia). Al posto di una classe dirigente sta nascendo la burocrazia di partito (con a capo una leadership intoccabile). Le elezioni on line possono essere funzionali a questo processo di trasformazione e a portare una pattuglia di deputati liberisti in parlamento.
Con la parola 'partito' intendo descrivere il magma (associazioni, PRT, Movimento, Comitato, Direzione) radicale che, giorno dopo giorno, si sta indurendo, assumendo una forma sempre piu' precisa: il partito liberista radicale. Le iniziative conseguenti sono, per necessita' anche contingente alla politica italiana, il riflesso di questa mutazione. Il meccanismo di rappresentanza assume connotati di 'lotta al blocco sociale'.
La parola chiave e' quindi: 'Rivoluzione'. La lotta e' rivoluzionaria, ad una prima lettura, ma istituzionale in verita' se si riesce a sgombrare il terreno dal fascino che la parola rivoluzione stessa evoca in molti. L'iniziativa e' anche funzionale a cristallizzare, a livello organizzativo e per un lunghissimo periodo, lo stesso partito, in vista dei normali eventi che la vita stessa delle persone che compongono la leadership si porteranno con se', sia come conseguenza indiretta per il futuro delle iniziative e come eredita' di analisi e di lotta.
Sarebbe impossibile pensare ad un partito radicale senza leadership carismatica, ma se il partito assumesse connotati organizzativi differenti si renderebbe praticabile una sua sopravvivenza.
Ma come? 
In questo scenario una 'opposizione' che cerchi di richiamare attenzione sul tipo di mutazione in corso e' plausibile (e forse anche auspicata?). Sia per quanto riguarda la scelta organizzativa (Comitato ampliato, piu' Direzione) che per quella piu' politica-contingente in senso stretto: alleanze elettorali, programmi ecc.
In breve non si deve guardare al futuro e non solo al presente, anche prossimo (elezioni politiche).  La via possibile e' quella che passa attraverso la richiesta di convocazione di un congresso del Partito Radicale, l'unico soggetto che ha statuto, organi eletti, ecc. Poco importa se attualmente il PR si definisce 'Transanzionale'.
Il congresso e' sovrano. Ma non si puo' dimenticare che fino alla convocazione del congresso il partito (radicale transnazionale) non puo' altro che operare sul terreno a cui e' stato chiamato, per precisa e statutaria responsabilita'.  Occorre in breve, come e' riportato nella stessa mozione approvata dal Comitato il 30 luglio 'contribuire al raggiungimento delle condizioni minime necessarie per la convocazione del Congresso del Partito Radicale, in particolare per quanto attiene al nuovo Statuto, al programma politico e al coinvolgimento di un gruppo significativo di iscritti non italiani'. 
Il compito possibile di una opposizione politica, reale, concreta che non basa la sua dialettica solo con l'assioma 'questi sono stronzi, non c'e' democrazia interna ecc.' e' proprio il lavorare da militanti per creare le condizioni minime di convocazione del Congresso.  Insieme a questo (e le iniziative di sostegno alla segreteria possono essere veramente tante: tra poco partira' una campagna Tibet-Cina rinnovata rispetto alle precedenti esperienze, ma anche Pena di Morte, Tribunale Penale Internazionale, lo stesso 'affaire ONU') il gruppo promotore potrebbe raccogliere le firme necessarie ad una formale richiesta di convocazione del Congresso.
Lo statuto del partito all'art.2.1.1. recita: 'Il Congresso straordinario puo' essere convocato dal segretario, dal Consiglio Generale con la maggioranza assoluta dei suoi membri, da un terzo degli iscritti da almeno sei mesi al partito'. Questa e' la forma, la procedura descritta che potrebbe pero' essere considerata inattuabile proprio perche' lo stesso statuto e' ormai carta morta. Ma una petizione sottoscritta da qualche centinaia di 'registrati' ed da altre persone tra i militanti e dirigenti, di oggi e d'un tempo', avrebbe il suo valore. 
Per questi motivi ritengo che una possibile iniziativa, anche bella ed interessante per il dibattito che ne scaturirebbe, potrebbe essere quella di presentare una lista per le elezioni on line dal nome, programmatico, VERSO IL CONGRESSO DEL PARTITO RADICALE, dove i candidati si dovranno impegnare anche (oltre a coadiuvare il compito di creare le condizioni minime) a raccogliere le firme tra i registrati sulla richiesta della convocazione del congresso del partito entro il mese di giugno del 2001.
Per costruire le strade da porre come scelte possibili e percorribili nell'unico luogo dove le decisioni prese sono 'vincolanti' per tutti. Per costruire il confronto ed il dialogo.
Il Congresso e' sovrano.